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Aree di Sosta: dal 24/09 è aperta la caccia ai 160 milioni del bando CEF-T della UE #finsubito prestito immediato


Si è aperto lo scorso 24 settembre, con la pubblicazione dei documenti del Bando, l’invito a presentare progetti su cui chiedere i finanziamenti, previsti per il 2024, dal Meccanismo per collegare l’Europa (CEF), CEF 2 Transport.

L’obiettivo di questo bando è la modernizzazione delle infrastrutture di trasporto stradale sulla rete TEN-T.

Il budget 2024 per questo bando è di 320 milioni di euro, di cui 160 milioni per la dotazione generale, che riguarda i Paesi storici dell’Unione  e 160 milioni per la dotazione di coesione, destinati ai Paesi, prevalentemente dell’Europa Orientale, che nella UE sono entrati successivamente.

Il finanziamento, come negli scorsi anni, è particolarmente interessante: si tratta di un ristoro a fondo perduto del 50% dei costi ammissibili per le infrastrutture situate nei Paesi dell’Europa occidentale e dell’85% per quelle situate nei Paesi orientali della UE.

I progetti per i quali si richiede il finanziamento devono essere situati prioritariamente sulla rete TEN-T, comprese le tratte stradali che hanno fatto parte del recente ampliamento di tale Rete e che hanno interessato soprattutto la dorsale adriatica del nostro Paese.

Se il progetto non è situato direttamente sulla rete stradale TEN-T o su uno dei suoi nodi, la domanda dovrà giustificare la sua utilità per assicurare l’ottimale funzionamento della rete. Ad esempio, potranno essere finanziate le Aree di sosta situate presso infrastrutture logistiche non situate presso un nodo della Rete Ten-T, ma da cui, in massima parte, provengono, o verso cui  si dirigono, i camion che utilizzano la Rete Ten-T.

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UN’OCCASIONE D’ORO PER LA REALIZZAZIONE DELLE AREE DI SOSTA SICURE E PROTETTE

Per l’autotrasporto italiano, è di particolare importanza la parte del Bando che intende favorire, attraverso il finanziamento a fondo perduto, la realizzazione di Aree di Sosta per l’Autotrasporto Sicure e Protette (SSTPA).

Le SSTPA sono Aree  in cui:

  • per gli autisti,  è possibile godere del riposo settimanale a bordo del proprio camion ed usufruire di servizi essenziali e adeguati alle necessità di chi è costretto a vivere lontano dalla propria abitazione;
  • per le imprese proprietarie dei veicoli e per i proprietari della merce, è possibile comprovare alle Compagnie assicuratrici l’esistenza di misure di sicurezza tali da minimizzare, se non escludere, possibilità di danneggiamenti, furti o rapine.

I finanziamenti saranno disponibili per le domande e i progetti che, in conformità al Regolamento delegato (UE) 2022/1012 della Commissione (comprese le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la sicurezza) mirano a:

  • sviluppare sulla rete stradale TEN-T e sui suoi nodi, nuove aree di parcheggio sicure e certificate per i camion e i veicoli commerciali,;
  • migliorare la sicurezza delle aree di parcheggio per gli autocarri e i veicoli commerciali già esistenti sulla rete stradale TEN-T, sia che esse siano già certificate o ancora da certificare;
  • ottimizzare l’uso delle aree di parcheggio sicure e protette esistenti per gli autocarri e i veicoli commerciali attraverso informazioni statiche e dinamiche, tra cui la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di informazioni sul parcheggio.

Ovviamente i progetti  dovranno essere in regola con le previsioni urbanistiche  nazionali e/o locali e rispettare le normative europee sull’ambiente.

COSA FINANZIA IL BANDO

Ricordiamo che potranno essere finanziati solo i lavori per costruire le strutture previste dai livelli di servizio e di sicurezza delle STPPA, definiti nel Regolamento delegato (UE) 2022/1012.

Com’è noto, tale Regolamento classifica le Aree in 4 livelli (Bronzo, Argento, Oro e Platino) con riferimento alle dotazioni di sicurezza (illuminazione, recinzione, controllo digitale permanente degli accessi, ecc.) e dei servizi essenziali necessari ad assicurare il ristoro dalla fatica degli autisti (servizi igienici, docce, aree per il relax, lavanderie automatiche, distributori di cibo e bevande).

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Il Regolamento prevede che il personale presente nelle Aree debba essere specificamente formato e che tanto le Aree che i loro processi di gestione siano certificati attraverso Audit triennali.

Ovviamente possono essere affiancate alle Aree anche altre strutture che aumentino la loro attrattività nei confronti dei conducenti e delle imprese di trasporto, assicurando agli investitori un congruo ritorno economico – ristoranti, alberghi, distributori di carburante, supermarket, ecc. – ma i costi per la realizzazione di tali strutture non potranno essere inseriti tra quelli su cui richiedere il finanziamento da parte della UE.

Ricorderete che su questo ASSOTIR ha sempre espresso perplessità, ma allo stato, la Commissione non ha inteso modificare lo schema previsto nel Regolamento, anche se noi riteniamo che prevedere anche un certo numero di alloggi per gli autisti, spartani, ma con servizi privati, e una vera e propria mesa dotata di cibi caldi dovrebbero far parte delle dotazioni obbligatorie di un’Area che sia attrattiva e che consenta un equilibro economico più semplice per i realizzatori.

5 CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI

Tutti i progetti sono finanziabili, quale ne sia la dimensione, ma la UE incoraggia fortemente a concentrarsi su investimenti tali da prevedere la richiesta di un finanziamento che,  con il criterio del 50%, valga  almeno  1.000.000 di euro.

Il processo di valutazione che porterà la UE a decidere sull’ammissione dei singoli progetti al finanziamento, si basano su 5 parametri:

  1. Priorità e urgenza rispetto alle politiche Ue per il settore
  2. Maturità: valutazione della prontezza/capacità del progetto – per le autorizzazioni possedute e per la disponibilità finanziaria dei proponenti –  di iniziare davvero ad essere realizzato entro la data di inizio proposta e di essere completato entro la data prevista;
  3. Qualità: alla base di tale valutazione vi saranno: la solidità del piano attuativo proposto, sia dal punto di vista tecnico che finanziario; l’approccio architettonico e progettuale; le strutture organizzative poste in essere (o previste) per l’attuazione; l’analisi dei rischi; le procedure di controllo e di gestione della qualità e, non ultima, la strategia di comunicazione. 
  4. Impatto: il processo di valutazione verificherà l’impatto economico, sociale e ambientale del progetto, compreso l’impatto climatico, e le altre esternalità pertinenti;
  5. Effetto catalizzatore: sarà valutato l’effetto dell’assistenza finanziaria dell’UE sulla realizzazione del progetto. Ad esempio, come potrà permettere di superare il divario finanziario generato da un’insufficiente redditività commerciale, da elevati costi iniziali o dalla mancanza di finanziamenti sul mercato disponibili per chi intenda realizzare tali strutture.

Proprio per aiutare ancor di più i soggetti che saranno scelti alla fine del processo di valutazione, è previsto che a poche settimane dalla firma del contratto di finanziamento, la UE anticipi una somma rilevante dello stesso, cosa che permetterà al realizzatore di non trovarsi in difficoltà finanziarie proprio nel momento più delicato.

LA DOMANDA SI FA SOLO ON-LINE, MA GUAI A SBAGLIARLA O A DIMENTICARE QUALCOSA

La procedura di presentazione della domanda di partecipazione al Bando, anche se ormai ampiamente rodata nelle precedenti annualità, rimane certamente complessa per chi non conosca o conosca poco dei meccanismi burocratici dell’Unione.

D’altra parte, la meticolosità è, in questo caso, garanzia di trasparenza. Al vaglio della Commissione non basteranno le belle fotografie, ma la solidità del progetto, la specchiata moralità dei proponenti e la loro solidità, organizzativa, imprenditoriale e finanziaria.

CINEA, l’Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente che è incaricata di gestire tutta la procedura del Bando, ha predisposto tutta una serie di materiali per aiutare ad orizzontarsi su quanto richiesto dal Bando e dalle norme che fissano i termini per la concessione dei finanziamenti, il controllo della corretta esecuzione delle opere finanziate e le eventuali revoche in caso di scorrettezze da parte del beneficiario.

A BRUXELLES CREDONO NEI CONSORZI

La UE ha sempre privilegiato la creazione delle possibilità, per i suoi interlocutori, quando essi non siano di dimensioni e con strutture tali da riuscire a fare tutto da soli, di raggrupparsi tra loro e di presentarsi con un’unica sigla al processo di valutazione.

Beninteso, ogni componente del raggruppamento – non necessariamente un Consorzio vero e proprio – rimane titolare del proprio progetto e del proprio finanziamento; così come sarà esclusivamente esso che verrà chiamato a rispondere di eventuali ritardi, carenze o peggio.

Ma la UE suggerisce di raggrupparsi comunque e di nominare un coordinatore, anche estraneo ai proponenti, ma che goda della loro fiducia.

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Il Coordinatore deve avere le caratteristiche per poter colloquiare in modo spedito e competente con gli Uffici di CINEA, ma anche con le Autorità nazionali – per l’Italia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – che devono esprimersi, in prima battuta sulla validità dei progetti ed assicurare ad essi il proprio sostegno.

L’Italia, nelle prime due annualità di finanziamento del CEF-T ha saputo approfittare molto bene di tale possibilità, così da presentarsi con un pacchetto di progetti, tutti riuniti sotto la sigla “Pass4Core-ITA” (Parking Areas implementing Safety and Security FOR CORE network corridors in ITALY) che ha consentito a  tutti i progetti presentati il via libera ed i finanziamenti richiesti.

Nel primo anno il progetto ha coinvolto 12 beneficiari tra concessionari autostradali, interporti, nonché operatori privati, impegnati nella realizzazione di circa 1.350 parcheggi per mezzi pesanti, riqualificando oltre 300.000 m2 su 13 aree, con un impegno finanziario di oltre 27 milioni di euro, metà dei quali finanziati dalla UE.

PASS4CORE 2, a sua volta, vede Società per Azioni Autostrada del Brennero ricoprire il ruolo di capofila e tra i beneficiari Interporto Bologna, Consorzio per la zona agricolo industriale di Verona, Truck Village Colleferro, Interporto Padova, Interporto della Toscana Centrale, Interporto Centro Ingrosso di Pordenone e Truck One. I proponenti sono impegnati a realizzare 265 nuovi stalli di sosta e 782 stalli da riqualificare, oltre a mettere tutte le aree in condizioni di ottenere la Certificazione Europea.

E’ auspicabile che anche quest’anno si possa giungere alla realizzazione di un pacchetto di mischia in grado di rinverdire i successi del sistema PASS4CORE.

OCCHIO! IL TEMPO E’ TIRANNO…

Come abbiamo detto, predisporre quanto occorre a presentare un progetto che abbia la possibilità di ottenere il via libera di CINEA ed il finanziamento della UE è un’operazione complessa e richiede numerosi passaggi, scontando oltre tutto, la lentezza delle nostrane burocrazie.

Per questo è fondamentale muoversi sin da subito, ricordando che la scadenza per la presentazione dei progetti è fissata – improrogabilmente – al 21 gennaio 2025.

A tal fine, ASSOTIR ha da tempo creato una propria specifica struttura di consulenza che, unitamente ad altre analoghe strutture, si propone come strumento di sostegno per chi – trasportatore, imprenditore o Amministrazione locale – intenda presentare un proprio progetto a valere sui fondi CEF-T 2024.

La struttura, che si avvale di un team di professionisti indipendenti, è a disposizione e potrà essere contattata tramite la sede centrale di ASSOTIR.

 



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