Si sono tenuti oggi alle 15, alla chiesa di San Liberale e Mauro di Jesolo, i funerali di Giacomo Gobbato. Chiesa gremita, con persone raccoltesi fino al piazzale, per l’ultimo saluto al giovane attivista – cresciuto proprio a Jesolo – ucciso la sera del 20 settembre a Mestre, nel tentativo di sventare una rapina.
La funzione, che in qualche modo segue idealmente la enorme manifestazione di Mestre di sabato pomeriggio, è stata introdotta con poche parole dal fratello di Giacomo, Tommaso Gobbato: «Grazie a tutti quelli che sono stati vicini alla mia famiglia. Che vivano le sue idee e la sua bontà», ha detto.
A celebrare la messa il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. Accorata l’omelia: «Solo chi sa donarsi totalmente, sapendo anche rischiare tutto, dà senso alla sua vita – ha detto -. Giacomo con risposta immediata, di primo acchito, ha deciso che dinnanzi a una violenza, a una richiesta d’aiuto, non ci si deve voltare dall’altra parte. I nostri gesti dicono chi noi siamo, dicono i nostri valori. Di fronte a un’ingiustizia, alle grida di chi stava soccombendo, ha risposto. Ci sono dei gesti che sono il sigillo di tutta un’esistenza. Questo è un gesto che rimarrà, perché coincide con il suo morire. Di fronte alla grida d’aiuto di una donna non ha chiuso gli occhi. La sua è stata una scelta profondamente umana, plasmata da verità e giustizia. La nostra società ha bisogno di questo, di questo coraggio e di questo amore». Moraglia ha anche ricordato come il caso abbia voluto che sia stato lui, da vicario del patriarca, a cresimare Giacomo nella stessa chiesa.
Applausi scroscianti all’uscita del feretro dalla chiesa, dove si trovavano, anche per la presenza prevista di molte persone, anche agenti di polizia e carabinieri per garantire la sicurezza dell’evento. «Jack è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai» il coro intonato da molti al passaggio del feretro, tanti i pugni alzati.
I saluti istituzionali
In entrambe le comunità dove Gobbato ha vissuto e operato – Jesolo e Venezia – è lutto cittadino: da questa mattina le bandiere sono a mezz’asta in tutte le sedi comunali.
Il Comune di Venezia e il sindaco Luigi Brugnaro ne hanno dato notizia con una nota sui social. Per l’amministrazione al funerale era presente l’assessora Elisabetta Pesce: «C’è il dolore di due genitori, del fratello e dei tanti amici di Giacomo. C’è il dolore di una città intera. Ho letto tante provocazioni sull’attività del Comune – ha dichiarato l’assessora – ma non voglio replicare alle strumentalizzazioni. Oggi è il momento del cordoglio e del lutto cittadino, con tutte le bandiere a mezz’asta».
Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha mandato un messaggio di cordoglio: «Dopo lo sdegno, lo sgomento, il dolore per il suo assassinio, oggi, nel giorno dei funerali di Giacomo Gobbato, è il momento dell’abbraccio, del ricordo, di un addio che non è tale, perché il suo gesto di altruismo non potrà mai essere dimenticato. Oggi è il simbolo di quel senso civico che dovrebbe permeare l’intera società, spingendo tutti noi a non girare mai la testa dall’altra parte. Lui non l’ha fatto e ci ha dato una grande lezione. A tutta la sua famiglia, agli amici e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato rivolgo le mie più profonde condoglianze».
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