La nostra Direttrice Generale Daniela Fatarella ha partecipato ed è intervenuta durante l’evento “Investire nell’apprendimento permanente per la creazione di posti di lavoro e la resilienza: un dialogo con l’Africa”, nell’ambito del G7 in corso a Caserta.
Durante il suo discorso ha sottolineato l’importanza dell’educazione per costruire società inclusive e sostenibili, focalizzandosi sul ruolo di rilievo dell’Africa e della grande opportunità di sprigionare il potenziale dei giovani.
G7: l’educazione come investimento
“L’educazione rappresenta il miglior investimento per interrompere il ciclo di povertà intergenerazionale e per costruire società inclusive, sostenibili e pacifiche”, ha dichiarato Daniela Fatarella.
L’Africa, in particolare, è caratterizzata da una forte crescita demografica e da una popolazione prevalentemente giovane, che nel 2050 conterà 2,1 miliardi di persone al di sotto dei 25 anni. Nonostante i progressi degli ultimi 60 anni, l’Africa subsahariana registra i più alti tassi di esclusione scolastica al mondo e di povertà dell’apprendimento. “L’Africa si trova di fronte a una delle più grandi opportunità e sfide globali del XXI secolo: liberare il potenziale dei suoi milioni di giovani per guidare la crescita e lo sviluppo socioeconomico del continente e, con esso, contribuire allo sviluppo globale”.
Entro il 2030, oltre il 40% della popolazione giovanile mondiale sarà africana: per intercettare appieno il potenziale dei giovani africani e supportare il loro dinamismo, chiediamo che la comunità internazionale agisca con una visione di lungo periodo, e investa oggi nell’educazione di qualità e nella formazione ed empowerment dei giovani, perché sono i bambini e le bambine che nascono oggi che avranno 25 anni nel 2050. Bambine e bambini destinati a essere la linfa e potenzialmente i leader di un continente, che per allora conterà il 25% della popolazione mondiale.
Ne parliamo anche nell’articolo L’Africa oggi: oltre gli stereotipi.
Gli ostacoli all’educazione
“L’impatto del cambiamento climatico, dei conflitti, della crisi alimentare e i finanziamenti insufficienti allontanano sempre più il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, a partire da quello, fondamentale, dedicato a garantire un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa, e a promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti”. A questo proposito, Daniela Fatarella ha ricordato che, a livello globale, 224 milioni di bambine e bambini stanno subendo gravi interruzioni del percorso educativo, senza considerare gli oltre 250 milioni che sono esclusi dalla scuola primaria e secondaria, 6 milioni in più rispetto al 2021.
“Un investimento prioritario sull’infanzia e sui giovani non è più rimandabile. È necessario colmare il gap di finanziamenti per l’educazione a livello globale, assicurando il pieno finanziamento dei Fondi Multilaterali quali la Global Partnership for Education – come richiesto dalle organizzazioni della società civile impegnate nel Civil7 nel corso di questo anno. I Paesi donatori dovranno erogare fondi umanitari flessibili per rispondere ai bisogni educativi in caso di crisi e al contempo supportare finanziamenti pluriennali per assicurare l’educazione di qualità per tutti, e in particolare per i più vulnerabili: le ragazze, i bambini con disabilità, le minoranze etniche, i bambini in conflitto e i minorenni rifugiati. Nelle politiche di cooperazione, inoltre, è fondamentale coinvolgere i governi e la società civile dei Paesi partner nei processi decisionali, assicurando la loro leadership e rafforzando il ruolo degli attori locali, comprese le organizzazioni della società civile”, ha concluso Daniela Fatarella intervenendo alla sessione dedicata al tema dell’istruzione, con particolare attenzione alla dimensione dello sviluppo e alle opportunità e sinergie con e i Paesi africani per il rafforzamento di sistemi educativi quale strumento per la crescita economica, il benessere e la stabilità.
Per approfondire, leggi il comunicato stampa.
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