Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste immobili
Aste Regioni
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
“Motivazione rafforzata”, i parametri di riferimento per l’assoluzione in appello #finsubito prestito immediato


Sebbene in caso di ribaltamento della condanna di primo grado con una assoluzione, l’onere di “motivazione rafforzata” che grava sul giudice dell’appello abbia connotati diversi e meno “intensi” di quelli che viceversa servono per condannare a fronte di una assoluzione, non è tuttavia sufficiente una semplice ricostruzione alternativa dovendosi comunque rispettare determinati criteri. E la Corte di cassazione, con la sentenza n. 36432 depositata oggi, accogliendo il ricorso della Procura li mette in fila.

Il caso era quello di un dirigente dell’Ufficio Unep di un tribunale che era stato condannato in primo grado per peculato per aver utilizzato fondi riservati all’ufficio per l’acquisto di: cancelleria, software, timbri, testi giuridici ecc., per pagare il proprio avvocato in un procedimento civile intentato contro di lui da un terzo che lamentava di aver subito dei danni proprio in virtù di un suo provvedimento emesso in qualità di dirigente dell’ufficio. L’imputato si era difeso sostenendo di essere convinto di poter utilizzare quelle risorse “per far fonte a spese di lite in qualche modo imputabili all’ufficio” e che del resto le tre fatture emesse dal legale, con il relativo codice fiscale, erano indirizzate all’Unep. E la Corte di appello gli ha dato ragione.

La VI Sezione penale, investita del ricorso, ha per prima cosa ricordato che l’obbligo di motivazione rafforzata assume un contenuto diverso a seconda che il giudice di appello, in riforma della sentenza di primo grado, condanni o assolva. Il tema, chiarisce, attiene al rapporto tra motivazione rafforzata e “principio dell’oltre ogni ragionevole dubbio”. “Mentre infatti – si legge nella decisione – per pronunciare nel giudizio di appello una sentenza di condanna a fronte di una pronuncia assolutoria in cui sia emerso un dubbio ragionevole, è necessario rimuovere il dubbio con un ragionamento che ne dimostri l’infondatezza ovvero l’inesistenza, nel caso, come quello di specie, di sentenza di assoluzione che riformi una precedente sentenza di condanna, nonostante l’obbligo di motivazione rafforzata, è in realtà sufficiente argomentare in positivo, nel senso che è necessario e sufficiente rappresentare l’esistenza del dubbio ragionevole”.

Se infatti per emettere una sentenza di condanna è necessaria la certezza della colpevolezza, la motivazione della sentenza che la ribalta “deve essere rafforzata sulla plausibilità di un ragionamento volto non già a far venire meno ogni ragionevole dubbio bensì a sollevarne uno”.

Così mentre nel caso di riforma di una assoluzione, il giudice di appello deve prima demolire il ragionamento del primo giudice e poi strutturare il proprio ragionamento che dimostri, al di là di ogni ragionevole dubbio, il fondamento della tesi opposta, “in caso, invece, di integrale riforma migliorativa di una sentenza di condanna il giudice di appello “deve solo destrutturare il ragionamento del primo giudice, nel senso di configurare l’esistenza di un ragionevole dubbio”.

Allora, prosegue la Corte, è possibile allora indicare “alcuni parametri di riferimento” a cui il giudice di appello deve attenersi: a) dimostrare di avere compiuto un analisi stringente, approfondita, piena, del provvedimento impugnato; b) spiegare, anche in ragione dei motivi di impugnazione e del perimetro devoluto, perché non si è condiviso il decisum contestato; c) chiarire quali sono le ragioni fondanti – a livello logico e probatorio – la nuova decisione assunta; d) argomentare sul perché sussista un dubbio ragionevole originato dalla plausibilità processuale di una ricostruzione alternativa del fatto rispetto a quella recepita dal giudice di primo grado.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Così ricostruito il quadro, prosegue il Cassazione, non è chiaro come mai la Corte di appello abbia ritenuto che delle somme che avevano la loro fonte giustificativa in un contenzioso giudiziario, “avrebbero potuto essere poste a carico di un fondo spese che, per legge, atteneva, invece, come detto, all’acquisto di registri, di oggetti cancelleria, di stampanti…”. Né quale fosse “l’inerenza delle spese personali” con “l’interesse pubblico che giustificava il ricorso a quel fondo”. Oppure perché l’intestazione delle fatture all’ufficio non dovesse rappresentare piuttosto un elemento a carico, non essendo stato chiarito se fu una iniziativa del difensore ovvero indotta dall’imputato.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui