Il Comune di Pesaro presenta il nuovo “bando amianto”, rivolto esclusivamente ai privati cittadini (e non alle imprese) che rimuovono e smaltiscono manufatti che contengono questo materiale pericoloso. Un bando per cui è stato previsto però solo uno stanziamento di 30mila euro di contributi a fondo perduto e che, come spiega l’assessora all’Ambiente, Maria Rosa Conti, “coprirà il 50% della spesa sostenuta per ogni singolo intervento, fino ad un massimo di mille euro – dice –. Si tratta di un bando rivolto alla cittadinanza, pensato per la tutela della salute dei cittadini, tema che sta molto a cuore alla Commissione Ambiente, dove si sta facendo un buon lavoro bipartisan. Per rientrare nel bando – spiega – la realizzazione dell’intervento di bonifica dovrà essere successiva alla data di pubblicazione del bando stesso, ovvero a partire dal 19 agosto 2024. La scadenza è invece prevista per il 15 novembre”.
A presentare la domanda per il contributo dovrà essere la ditta specializzata che effettua i lavori. Il contributo non sarà cumulabile con altre agevolazioni e potranno usufruire dell’incentivo solamente gli interventi di bonifica che prevedono la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti amianto, ma non gli interventi di incapsulamento. “Questo bando rappresenta un primo segnale con il quale possiamo rispondere all’esigenza di almeno 30 privati – dice il sindaco Andrea Biancani -. Possiamo dire che si tratta di un ’bando zero’, utile per capire quale sarà effettivamente la richiesta dei privati. Se non riceveremo abbastanza richieste nel tempo massimo, potremo pensare anche ad una proroga. Al contrario, qualora ne dovessimo ricevere oltre i fondi disponibili, vedremo come intervenire i prossimi anni. Questa non sarà infatti una azione una tantum, ma il bando sarà ripresentato anche in futuro”. E aggiunge: “È la prima volta che il Comune di Pesaro dedica un bando per la riduzione di ’piccoli’ quantitativi di amianto. Con questa risposta ci sostituiamo ad altri enti e realtà che dovrebbero fare questo lavoro”, conclude Biancani, facendo riferimento alla legge regionale che prevede la possibilità di finanziare lo smaltimento di amianto. Conti e Biancani si soffermano infine anche sulle situazioni più critiche presenti in città, dove non è stata fatta la bonifica dell’amianto, come in alcune imprese dismesse (uno su tutti l’ex mobilificio di Muraglia): “Ci stiamo adoperando per capire come intervenire. Una cosa è certa – dice Biancani –. Il Comune non si sostituirà al privato, perché la proprietà non è la nostra e qualora dovessimo anticipare i soldi per la bonifica, chi ci può garantire che li riprenderemo?”.
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