Si è risvegliato dopo una delicata operazione all’orecchio e non sa di essere l’unico sopravvissuto a una strage di famiglia, la sua. La prima cosa che ha chiesto è stata: «Dov’è il mio fratellino?». Ma Francesco, il fratello di 10 anni, non c’è più. È stato ucciso dal padre – poi suicida – Roberto, così come la mamma Giusi, la sorella grande Martina e lo sventurato vicino di casa Paolo. Anche la nonna paterna Maria Esterina è stata ferita ma non è in pericolo di vita.
Al ragazzo di quattordici anni che ha raccontato agli inquirenti le drammatiche ore vissute, è stato tolto in maniera cautelativa il cellulare. Il web è invaso da notizie che potrebbero traumatizzarlo ancora di più. E non solo: la nonna materna che si occuperà di lui ha scritto sul suo profilo Facebook: «Io sono una mamma distrutta ma ho un nipote da tutelare e proteggere e tutto quello che vedo è leggo su Fb non ci aiuta e perciò vivete il vostro dolore privatamente: se veramente le volevate bene non fate a gara a dimostrare chi l’amava e la conosceva di più».
L’ondata di affetto che si è diffusa sui social è stata in effetti inarrestabile, come inarrestabile è la brama di dettagli scabrosi scatenata da programmi televisivi che dal celebre “plastico di Cogne” hanno capito il potere della cronaca nera sullo share.
Come la signora a suo modo chiede rispetto del lutto, così dovremmo chiedere uno stop alla morbosità in tv. L’intrattenimento non si fa con le morti.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Settembre 2024, 11:55
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