Si sta valutando l’idea di abolire i dazi sulle auto cinesi, con una soluzione nuova che potrebbe far contenti tutti
Si complica sempre di più la questione dei dazi europei sulle auto elettriche cinesi, con continui aggiornamenti e colpi di scena. Sono coinvolti governi, produttori e mercati globali. Una situazione intricata che è iniziata a luglio 2023, quando l’Unione Europea ha deciso di introdurre i dazi provvisori sulle auto elettriche cinesi. Una situazione poi ridimensionata, ma solo per alcuni marchi, come Tesla, mentre per altri marchi cinesi sono rimasti invariati. L’obiettivo è garantire più equilibrio.
La funzione dei dazi imposti dall’UE è quella di contrastare la concorrenza sleale da parte dei produttori cinesi. Infatti, di norma, questi possono contare su sussidi governativi e così possono abbattere i costi e i prezzi sul mercato, anche europeo. I produttori locali sono dunque in difficoltà rispetto ai prezzi delle auto cinesi. I produttori cinesi, però, hanno aggirato la cosa aprendo nuove fabbriche in Europa, visto che i dazi sono validi solo per auto importate dalla Cina. Per esempio, la casa automobilistica cinese Dongfeng vorrebbe costruire in Italia.
C’è però una soluzione più semplice: secondo fonti del Ministero del Commercio cinese, i negoziati tra la Cina e l’UE stanno andando avanti per trovare un accordo che sia vantaggioso per tutti, con l’introduzione di un prezzo minimo che le auto cinesi dovranno avere quando vendute in Europa. Un prezzo minimo che garantirebbe così più concorrenza con gli altri produttori. Si eviterebbero così, però, dazi eccessivi.
Niente dazi, ma prezzo minimo: la nuova idea
Così nessun produttore potrebbe vendere auto sotto un certo prezzo, che verrebbe fissato di comune accordo tra le parti. Una soluzione che potrebbe essere efficace per evitare distorsioni nel mercato e proteggere i produttori locali. Inoltre, con un accordo di questo tipo ci sarebbe anche modo, per i produttori cinesi, di esportare i veicoli senza dover affrontare dazi pesanti e mantenendo così comunque un margine di profitto importante.
I negoziati tra il commissario europeo per il commercio, Valdis Dombrovskis e il ministro cinese del Commercio, Wang Wentao, sono in corso. L’obiettivo è raggiungere un’intesa prima del 30 ottobre, quando l’UE dovrà decidere definitivamente sui dazi. In caso di accordo, tutte le parti in causa ne trarrebbero beneficio: l’UE riuscirebbe a rendere il mercato europeo equilibrato, mentre la Cina continuerebbe a esportare i propri veicoli, evitando pesanti dazi. Un esempio concreto è il debutto della OMODA 5, modello con motore turbo benzina, che dimostra come le case automobilistiche cinesi non abbiano problemi a produrre e vendere anche auto non elettriche, ampliando sempre di più la loro offerta.
In ogni caso entro il 30 ottobre si arriverà alla fine di questa saga e si saprà se l’UE e la Cina saranno riusciti a trovare un accordo. Qualunque esso sia, la questione dei dazi tornerà spesso nel futuro dell’industria automobilistica europea, per l’equilibrio tra le due potenze.
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