“Ora il cliente può interrompere l’apnea per due lunghi anni. La partita contro la banca usuraria è appena iniziata”. Commenta così l’avvocato Dario Nardone, il provvedimento adottato dal Tribunale di Foggia che prevede la sospensione, per due anni, dell’esecuzione immobiliare a seguito di denuncia-querela per usura bancaria su un mutuo (titolo esecutivo).
La vicenda si è consumata nel Foggiano, in danno dei soci di una azienda che aveva contratto un mutuo il cui Teg (Tasso effettivo globale) era risultato eccedente rispetto alla prevista soglia antiusura.
E’ scattata quindi la denuncia per usura bancaria, confermata con il provvedimento del 29 agosto emesso dalla Procura di Foggia e poi con l’ordinanza del Tribunale di Foggia (giudice Michele Palagano) del 21 settembre. A chiarire, a FoggiaToday, gli aspetti della vicenda (in particolare) e del fenomeno (in generale) è l’avvocato Dario Nardone, specializzato nella tutela dagli abusi bancari.
Avvocato Nardone, perché è così importante il pronunciamento del Tribunale di Foggia?
Perché dà evidenza e conforto, a quanti sono vessati da pretese in odore di usura azionate delle banche (o cessionarie del credito), che esistono dei presidi legali per tutelarsi, sebbene non molto conosciuti dall’utenza o poco applicati dai professionisti. In particolare, la Legge n. 44/99 dà la possibilità di chiedere ed ottenere, dalla Procura della Repubblica competente (e, dunque, al di fuori dell’Ufficio delle esecuzioni immobiliari), una sospensione biennale delle procedure esecutive in corso ai danni dei querelanti; il punto di forza della normativa, come ha detto a chiare lettere la Corte costituzionale già nel 2014, sta nel fatto che il provvedimento di sospensione del Pubblico Ministero non è discrezionale ma resta dovuto sulla circostanza della mera presentazione dell’istanza di accesso al Fondo per le vittime di usura ed estorsione istituito dalla Legge: difatti, se si dovesse attendere l’esito delle indagini penali, il tempo a ciò necessario potrebbe frustrare la richiesta del beneficio se nel frattempo la procedura esecutiva proseguisse e spogliasse l’usurato degli immobili pignorati.
Qual era, per larghi tratti, la situazione patita dai suoi assisti?
I miei assistiti erano soci di una azienda che aveva contratto un mutuo; dagli accertamenti tecnici compiuti dal dipartimento peritale del mio studio, è emerso che il Teg (Tasso effettivo globale) era debordante il tasso – soglia usura: ciò determina per legge la gratuità del mutuo, sicché tutti gli interessi e costi sostenuti dalla parte mutuataria vanno imputati al solo capitale. Il paradosso è che, così ricalcolato il dare-avere, i miei clienti non solo non erano in debito con la banca che aveva azionato la procedura esecutiva, ma avevano versato alla stessa somme in eccesso per oltre € 120.000,00: insomma, sono addirittura creditori della banca!
Quanto tempo è durato l’intero procedimento? Qual è stata, nel caso specifico, la principale difficoltà per poter dimostrare il reato/abuso patito?
La procedura, piuttosto complessa e farraginosa, richiede lo studio attento e sinergico (avvocato e perito) del caso concreto, la redazione di una perizia tecnica seria e convincente – cui segue la redazione dell’atto di denunzia-querela – il coinvolgimento della Procura della Repubblica, della Prefettura e del Ministero della Giustizia. Occorrono molta esperienza e competenza, anche per destreggiarsi nella congerie di adempimenti amministrativi. Nella fattispecie, sono occorsi circa due mesi di lavoro serrato per avere la sospensione dal pm.
Quando si può parlare di usura bancaria e qual è, in base alla sua esperienza o ai suoi studi, l’incidenza del fenomeno?
L’usura bancaria è un fenomeno purtroppo molto ricorrente. Molte sono le clausole contrattuali o i comportamenti, apparentemente legittimi, che possono portare il mutuo o finaziamento o leasing in usura. Tuttavia, una cosa è denunciare l’usura bancaria, un’altra è vedersela riconosciuta nei Tribunali. Le questioni sono davvero molto complesse e le divergenze interpretative molteplici. La medesima eccezione d’usura, molto spesso, viene accolta da un Tribunale/Giudice e rigettata altrove. Va precisato che nessun caso è uguale ad un altro: la denuncia (e la perizia) è come un abito sartoriale che viene cucito addosso al caso specifico, e solo per quello. Solo lavorando in modo settoriale e circostanziato si può sperare di poter ottenere risultati utili.
Conclusa questa fase, quali sono gli strumenti/opportunità cui poter accedere?
La sospensione che concede il pm è temporanea (due anni). È chiaro che l’esecutato-usurato aneli ad un accertamento tecnico in sede penale, con punizione degli organi apicali della banca e l’estinzione della procedura esecutiva. Sotto il profilo civilistico, si continuerà a coltivare le azioni per il risarcimento di tutti i danni (compresa la restituzione della somma pagata in eccesso) patiti in conseguenza di un’azione esecutiva ingiusta e temeraria.
Quali sono i campanelli d’allarme da considerare se si teme di essere vittima di una fattispecie? Quali sono i primi passi da compiere?
Non appena si ricevono atti ostili dalla banca, è necessario contattare subito un professionista del settore, che sia conosciuto e referenziato: il vero pericolo sono l’approssimazione o l’inesperienza che, in questo campo, possono produrre danni (preclusioni, decadenze, errori d’impostazione tecniche o giuridiche, etc.) spesso irreversibili.
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