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Dell’Erasmus – il programma di finanziamento europeo per antonomasia – sappiamo tutto: le feste, le amicizie, l’esperienza formativa unica. Meno note, per lo meno al di fuori del mondo accademico, sono le altre opportunità che l’Ue offre ormai da anni a chi nell’università ci vuole rimanere ben più a lungo. Per fare ricerca, abbattere le frontiere (scientifiche, culturali, geografiche) e magari mettere a punto idee e servizi innovativi capaci di arrivare poi sul mercato. Il principale programma tramite il quale l’Ue veicola i fondi di questo settore si chiama Horizon Europe, nel settennato 2021-27 ha in dote stanziamenti complessivi per quasi 100 miliardi di euro e una moltitudine di strumenti per farli arrivare là dove servono: ai dipartimenti universitari, alle imprese che investono in ricerca e sviluppo, e ai ricercatori.

Chi ricerca trova

Oltre la metà dei fondi di Horizon (53,8 miliardi sui 95,5 totali) sono impegnati per sostenere soprattuto grandi progetti di ricerca realizzati in collaborazione tra enti di diversi Paesi europei: atenei e centri di ricerca in primis, certo, ma anche imprese ed enti del terzo settore. I settori coperti spaziano tra tutte le discipline – da quelle scientifiche (soprattutto) a quelle umanistiche (meno). L’obiettivo di fondo è quello di rispondere tramite la ricerca di miglior qualità alle grandi sfide socio-economiche che l’Europa ha di fronte a sé, anche nel medio-lungo periodo. I progetti finanziati durano di regola diversi anni (in media tra i 3 e i 5) e possono contare su importanti stanziamenti, spesso a sei cifre (ossia nell’ordine del milione/i di euro). In cambio, chi li promuove deve sottostare a rigidi controlli sul modo in cui le risorse sono spese. Risultato concreto per i giovani europei: i docenti a capo dei progetti vincenti hanno il «respiro» spesso mancante per poter assumere o quanto meno avviare alla ricerca gli allievi più promettenti – con contratti pluriennali o borse di dottorato. Un trampolino di lancio per molti giovani ricercatori.

Borse di lusso

Nel macro-programma Horizon Europe trovano spazio anche azioni che guardano ancor più direttamente all’obiettivo del sostengo alla carriera accademica dei ricercatori europei. Spiccano in questo quadro (il cosiddetto pilastro Excellent Science) in particolare due strumenti di finanziamento: le borse Marie Curie e i premi Erc. Segni particolari: stanziamenti decisamente generosi per i ricercatori “vincenti” (per lo meno per gli standard italiani) e, ovviamente, agguerrita concorrenza per accaparrarseli. Le borse dedicate alla grande scienziata franco-polacca Marie Skłodowska-Curie – prima donna a vincere il premio Nobel nel 1903 (per la fisica) – sono assegnate a giovani promettenti che vogliano lanciarsi in un ambizioso progetto di ricerca post-dottorato da svolgersi in un altro Paese europeo (o del mondo). Nel periodo coperto (da 1 a 3 anni) i ricercatori Marie Curie percepiscono un salario medio che per l’Italia s’aggira attorno ai 4mila euro al mese, esentasse. I finanziamenti Erc (sigla dello European Research Council che li assegna) sono se possibile ancora più ambiti: in questo quadro i ricercatori di ogni settore e stadio di carriera possono infatti tentare di far decollare le proposte più innovative, ambiziose e ground-breaking per realizzare progetti di ricerca di assoluta eccellenza. Chi vince ha fatto bingo: ottiene un sostanzioso portafoglio (anche in questo caso, si può arrivare facilmente all’ordine dei milioni di euro) da poter utilizzare con grande libertà per mettere in pratica l’idea vincente: attivando reti di collaborazione, cambiando università, assumendo altri giovani ricercatori, acquistando strumenti o macchinari e così via.

Strumenti e informazioni complete

Quelli delineati fin qui sono solo i principali strumenti di finanziamento disponibili per far crescere i ricercatori europei e le loro idee. Il quadro completo di tutte le opportunità è consultabile a partire dall’indirizzo web generale del programma Horizon Europe. Per l’Italia, si può partire nell’esplorazione anche dalla piattaforma dell’agenzia nazionale dedicata alla promozione di queste opportunità, l’Apre (Agenzia per la promozione della ricerca europea).

Per le borse e le altre tipologie di finanziamenti delle azioni Marie Curie si può fare riferimento anche al sito dedicato. Anche chi è interessato ai finanziamenti ERC può accedere direttamente al sito dedicato. Chi cerca (senza frontiere) trova.

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