Più di un italiano su cinque è a rischio
Allarme povertà ed esclusione sociale: più di un italiano su cinque è a rischio. Diminuisce il numero ma aumenta la percentuale di chi è in grave difficoltà. In tutto quasi 14 milioni di persone. Ci sono sostegni pubblici, l’assegno unico per i figli, i bonus alla revisione della tassazione. Dai dati Istat, il 13,6% dei marchigiani è coinvolto. il dato è stabile rispetto al 2022. Nel 2023, registra un leggero calo la quota di persone a rischio povertà che scende dall’11,6% del 2022 all’11,1% del 2023 (media nazionale 18,9%). In flessione la popolazione marchigiana in stato di grave deprivazione materiale e sociale. A scendere è anche il dato relativo alla bassa intensità lavorativa. Nel 2022, si stima che le famiglie residenti in Italia abbiano percepito un reddito netto pari in media a 35.995 euro, pari a circa 3.000 euro al mese. La crescita dei redditi familiari in termini nominali (+6,5%) non è stata sufficiente però a compensare il deciso aumento dell’inflazione nel corso del 2022 e i redditi delle famiglie si sono ristretti.
Federconsumatori Ancona denuncia l’aumento dei costi energetici legati alla fine del mercato tutelato e il caro mutui, ma pure l’incremento dei prezzi dei beni di prima necessità e il costo dei carburanti ancora alto, insieme alla situazione geopolitica internazionale. Instabilità diffusa, insomma, unita all’aggravio di costi legato alle prestazioni sanitarie presso i privati a causa delle lunghe liste d’attesa.
Nel 2022, il reddito totale delle famiglie più abbienti è 5,3 volte quello delle famiglie più povere (era 5,6 nel 2021). Ad avere un minor reddito sono le famiglie monogenitoriali e gli anziani che vivono soli, i quali nel 50% dei casi non superano i 1.406 euro mensili. Solo i redditi familiari da lavoro autonomo sono riusciti a crescere anche in termini reali (+0,7%). Secondo Cna Ancona “ci troviamo nel bel mezzo di una profonda trasformazione del tessuto economico e sociale, in cui le nostre imprese sanno ripartire e riproporsi con una dimensione e una visione più strutturata da un lato, mentre dall’altro assistiamo ad una evoluzione del mercato marchigiano ancorato al terzismo”.
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